Franco Madama

Ha sentito la spinta a uscire dal piatto perché agli ingredienti, gusto, profumo, colore, materia, ha voluto aggiungere, emozione, territorio, persone e tutto questo lo esprime con dei gesti su un quadro che poi si mangia. L’esperienza è fatta di un’ esplosione di gusto che stimola la mente e ci fa toccare queste sue sensazioni. Una cucina fortemente creativa, dunque, che però non tralascia lo studio delle materie prime e un approccio più tradizionale: “Faccio molta ricerca sul territorio, sull’ingrediente di nicchia, e quando trovo quello giusto lo lavoro facendo tesoro del mio bagaglio culinario. Può essere un frutto proposto da un contadino di cui mi fido, oppure mi scateno d’estate, quando un’azienda del parmense mi dà anche sedici varietà di pomodoro”. Che siano figli di un gesto creativo oppure di conoscenza tecnica, i piatti di Franco Madama hanno conquistato molto rapidamente la prima stella Michelin. Ha aggiunto alla degustazione di piatti d’alta cucina, l’emozione che il gesto artistico può dare. E per quanto riguarda il futuro? Difficile fare previsioni, ma il nostro movimento spera di portarlo in giro per il mondo ad esibirsi come uno dei protagonisti dei nostri format “Cibartisti live”.