E’ nato a Milano, dove vive da sempre, lavora come fotografo ed artista dal 1978. La fotografia ha avuto all’inizio un nome curioso, Lubitel, veniva dal freddo della Russia, ma è riuscita a condurlo là dove volevo arrivare: essere dentro ad una situazione, ad una storia, ed entrare in sintonia profonda con le sue persone. Ha scelto di lavorare con la luce e l’immaginario che la luce suggeriva. Così è approdato ad uno stile che l’ ha proiettato nel mondo della comunicazione permettendogli di collaborare con importanti brand nazionali e internazionali. I riconoscimenti, i premi, e l’essere selezionato laddove l’arte regna lo hanno reso consapevole che la scelta intrapresa, la volontà di arrivare sempre all’immagine evocativa di un racconto unico, è in fondo il suo modo di dialogare e di narrare la sua storia. Nel 2005 e nel 2006 vince l’oro nella categoria FOTOGRAFI per l’ADCI (Art Directors Club Italiano). Nel 2006 vince l’oro e l’argento agli Epica Awards ed è finalista a Cannes Lion. Nel 2012 la sua opera “L’asceta”, ispirata al quadro di Pablo Picasso “El asceta”, viene selezionata per partecipare alla 54° Esposizione della Biennale di Venezia. Ha partecipato con le sue opere a mostre nazionali. Dedica la sua vita all’immagine e nello specifico alla fotografia. Una fotografia di altissimo livello, che lo proietta nel mondo della comunicazione fra i migliori esponenti della advertising, lavorando per brand nazionali e internazionali di livello mondiale. Parallelamente, come tutti i creativi, ricerca, esplora nuove strade e inizia a maturare un suo percorso ben delineato nel mondo dell’arte figurativa e astratta avvalendosi sempre degli strumenti a lui più consoni: la luce e l’obiettivo. Vola, e interpreta il paesaggio da punti di vista inconsueti e accattivanti dando loro esaltanti prospettive e colorazioni piene di vitalità. Reinterpreta quadri famosi dei grandi dell’arte, da Picasso a Dalì a Botero, attraverso lo studio di nuove immagini, tanto da far sue le scene riproposte, e da attento osservatore del colore insito nelle forme rielabora le stesse, dando vita a immagini che lo identificano come propositore di un nuovo linguaggio fotografico. Un artista completo che ha saputo dominare la luce per rimandare immagini di grandissima emozione. “A mouse libero” Armando Rebatto manipola digitalmente le sue foto, elabora nuove immagini con apporti grafici, ottenendo così una trasposizione dallo scatto originale ad un’opera personalissima, di grande effetto. Ecco allora una conchiglia trasformarsi in simbolico elfo, una cintura divenire mitica fenice risorta dalle ceneri, una composizione di frutta generare una diafana falena. Tutta la sua attitudine sperimentale si rivela in queste opere che prendono forma non solo sulla retina dell’occhio ma nella profondità dell’immaginazione.
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